Molti di noi ricordano, per esperienza vissuta in prima persona, da genitore o parente, cosa significhi per una bambina o un bambino interfacciarsi con l’ambiente ospedaliero. Ricoveri o anche semplici prelievi di sangue possono diventare esperienze traumatiche.

Oggi esistono varie tecniche per alleviare l’impatto emotivo sui bambini e, grazie all’avvento di nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e la robotica, le possibilità di supporto aumentano.

Stress e ansia in ospedale

Perché i ricoveri in ospedale o le interazioni con le procedure mediche possono generare stress o traumi? Studi scientifici dimostrano che la causa è principalmente l’ansia, che può sfociare in rabbia. Queste emozioni possono ridurre la collaborazione dei bambini con il personale sanitario e la capacità di affrontare le cure mediche.

Quando i bambini si trovano di fronte a persone e ambienti nuovi diventano inevitabilmente insicuri e titubanti. La loro più grande paura è l’ignoto. La situazione si aggrava quando, in occasione di ricoveri o visite d’urgenza, i bambini sono già sottoposti a una condizione di sofferenza e dolore.

In questi casi, è importante per medici, infermieri e caregiver contare su tecniche per ridurre l’ansia nei bambini.

Approcci per ridurre l’ansia nei bambini

Confronto aperto e stimolante
La ricerca dimostra che un approccio aperto da parte dei clinici può ridurre l’ansia e migliorare la collaborazione nei piccoli pazienti. In uno studio su 32 bambini di età compresa tra 2 e 14 anni, sottoposti a trattamento per la leucemia, i clinici hanno dialogato con i bambini per tranquillizzarli durante le procedure dolorose e hanno incoraggiato attività di disegno per aiutarli a esprimere le proprie emozioni.

I risultati sono stati sorprendenti: i bambini si sono mostrati molto più collaborativi durante le procedure e i genitori più capaci di gestire la situazione.

Ambiente inclusivo e familiare

Un altro approccio che aiuta a ridurre l’ansia dei bambini in ospedale è la realizzazione di un ambiente familiare e gioioso. La decorazione dei soffitti e delle pareti con motivi e colori aiuta i bambini ad ambientarsi e, di conseguenza, a ridurre i livelli di ansia.

Un caso studio di successo è quello dell’ospedale pediatrico di Sheffield, dove la designer Morag Myerscough ha ridisegnato più di 40 stanze e corridoi, seguendo quattro design differenti, ciascuno caratterizzato da un diverso grado di luminosità e destinato a una specifica fascia d’età e condizione medica. Il colore blu pallido, ad esempio, è stato usato per i bambini più sensibili ai colori vivaci, come quelli affetti da autismo.


Ludoterapia

Le visite di personaggi giocosi o il travestimento del personale clinico aiutano a creare un clima più positivo che aiuta i pazienti a distrarsi e quindi ad alleviare l’ansia.

Al Great Ormond Street Hospital di Londra, la distrazione è utilizzata come approccio terapeutico per aiutare il bambino ad affrontare le procedure ospedaliere più invasive. Ci sono, infatti, dei cosiddetti “specialisti del gioco” che utilizzano la distrazione con l’obiettivo di deviare l’attenzione del bambino dalla procedura medica e dal suo dolore.

Animal care

Non solo giochi, attori e clown, anche gli animali vengono utilizzati in alcune strutture di assistenza pediatrica come strumento per promuovere il benessere fisico, mentale ed emotivo dei bambini ospedalizzati e dei loro genitori.

Uno studio comparativo ha dimostrato come i bambini ospedalizzati trattati con la terapia “animal care” abbiano significativamente ridotto la percezione del dolore e i livelli di pressione sanguigna rispetto ai bambini non sottoposti alla terapia.

I robot sociali come nuovo approccio

I robot sociali rappresentano una realtà sempre più presente nei centri di cura, non solo come supporto al personale in attività ripetitive ma anche come strumento per generare nuove interazioni con pazienti particolarmente fragili.

Sebbene l’utilizzo dei robot sociali per il benessere dei bambini sia un campo relativamente nuovo rispetto alle applicazioni per persone anziane, l’Italia è il Paese con il maggior numero di pubblicazioni scientifiche a riguardo.

In ambito pediatrico, i robot sociali agiscono in maniera simile agli altri approcci di riduzione dello stress e dell’ansia, distraendo i bambini dalle procedure mediche. Che si tratti di conversazioni giocose, racconti di storie, attività terapeutiche come la somministrazione di questionari anamnestici o spiegazioni relative a una terapia, i robot rappresentano per il personale clinico una modalità nuova di connettersi con i giovani pazienti a livello emotivo, diventando così uno strumento importante per alleviare le apprensioni dei pazienti e creare un’esperienza ospedaliera più positiva.

Rispetto ad altri mezzi multimediali, il robot sembra avere una marcia in più. Infatti, uno studio sperimentale del MIT ha dimostrato come in un contesto ospedaliero, i bambini siano più desiderosi di connettersi emotivamente e interagire fisicamente con un robot piuttosto che con un personaggio virtuale.

Un altro importante studio effettuato in Giappone ha dimostrato sperimentalmente come i robot riducano stress e ansia nei bambini ospedalizzati, in particolare quando usati come ausilio al contributo dei genitori o dei caregiver.


Aphel: il robot su misura per i piccoli pazienti

Tra le diverse tipologie di robot umanoidi a disposizione degli ospedali, Aphel si differenzia per essere un robot dalle dimensioni “umane” che consente, quindi, delle interazioni più naturali.

Aphel, inoltre, è supportato da una piattaforma software che permette al personale medico, anche senza competenze informatiche, di modificare in maniera semplice la modalità di funzionamento e le interazioni del robot, così da utilizzarlo in varie modalità (accoglienza, intrattenimento, somministrazione di test, racconto di storie).

Grazie alle sue caratteristiche, Aphel è utilizzato presso il reparto di Oncomatologia Pediatrica dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Qui supporta i bambini in day hospital o in stato di ricovero, aiutandoli a superare ansie e paure per prelievi, aspirati del midollo, biopsie e gastroscopie.


Conclusioni

In un mondo in cui l’esperienza ospedaliera può essere stressante e dolorosa, questi approcci non solo aiutano a distrarre i bambini durante le procedure mediche ma offrono anche un prezioso sostegno emotivo, contribuendo a creare un ambiente di cura che promuove il benessere e la guarigione.

Con strumenti come Aphel, siamo in grado di offrire un supporto personalizzato e rassicurante, in grado di rendere il percorso ospedaliero meno stressante per i bambini e più efficace per i clinici.